Walden ovvero Vita nei Boschi – Henry David Thoreau

febbraio 2, 2008

walden thoreauWalden ovvero Vita nei boschi – Henry D. Thoreau

Edizioni Bur 2006
pg 416 € 9.20

Ho acquistato questo libro qualche mese fa perchè ampiamente citato in diversi libri sul Simple Living e sulla decrescita. Sono rimasto piacevolmente stupito quando, dopo averlo già acquistato ma non averlo ancora letto, ho rivisto il famoso film con Robin Williams “L’Attimo Fuggente” e ho scoperto che è proprio Thoreau che ispira gli insegnamenti del professore e i suoi allievi che rifondano il Club dei Poeti estinti.

Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita (..) per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto. (..) Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il modollo della vita.”

Questa è la famosa frase del film e questa è la riflessione che ha portato un uomo colto e benestante ad abbandonare per due anni la vita in società e ritirarsi in una piccola capanna da se stesso costruita sulle rive di un piccolo lago nel New England. Nulla di nuovo nè di particolarmente eccezionale se non fosse che tutto ciò è avvenuto nel 1845!!!

Thoreau, amava la natura, disprezzava l’avarizia, il mercantilismo e l’utilitarismo dei suoi connazionali e aveva capito che l’uomo non può migliorare se stesso fintantochè è continuamente preso dalle quotidiane preoccupazioni economiche primordiali ed immediate. Pensava alla vita come un esperimento, come un lungo cammino spirituale di elevazione morale (non nel senso religioso ma nel senso di una ricerca della propria più profonda identità e di comunione con il mondo circostante). Perciò, ha deciso di portare avanti per due anni un vero e proprio esperimento, per dimostrare a sè stesso, e poi agli altri attraverso questo libro, quanto poco potesse bastare per vivere e quindi quanto semplice potesse essere vivere semplicemente, in armonia con sè stessi e la natura. Non voleva ergersi a modello, intendeva solo sperimentarlo sulla propria pelle e poi condividere con il mondo intero le informazioni utili di cui ha tenuto rigorosamente nota per due anni.
“Non vorrei che nessuno adottasse il mio modo di vivere, desidero che al mondo ci siano tante persone diverse quanto più è possibile e vorrei che ciascuno fosse cosi accorto di trovare e seguire la propria strada non quella di altri. E’ solo avendo un punto fisso e matematico che si può essere saggi, come il marinaio. Forse non arriveremo in porto nel tempo stabilito ma avremo seguito il vero cammino.”

Il libro è meraviglioso, poetico, interessante, ben scritto, cita la Bibbia, i Veda, i filosofi dell’antichità e i grandi classici della letteratura europea e americana e propone riflessioni che anticipano di 150 anni molte argomentazioni del consumo critico, dell’economia alternativa e della spiritualità moderna. Allo stesso tempo però, per molti dei motivi appena elencati, è uno dei libri che ho fatto più fatica a finire. Se alcuni capitoli li ho letteralmente divorati, su altri mi sono soffermato per giorni non riuscendo ad andare avanti, per poi alla fine avvalermi con rassegnazione e un po di senso di colpa del II diritto imprescrittibile del lettore secondo Daniel Pennac. Le descrizioni dell’ambiente naturale, delle sue incombenze quotidiane, degli animali del bosco, dei suoi visitatori reali o immaginari a volte sono cosi minuziose da risultare estenuanti. Per rendere l’idea cito solo il resoconto (peraltro davvero avvincente) di una battaglia tra formiche durato ben quattro (4 !!) pagine…

Il libro termina con il suo rientro nella società civile poichè il suo esperimento si era concluso. Non tanto perchè avesse capito che non sia possibile vivere “davvero” in quel modo quanto perchè ritenesse da avere altre vite da vivere, da sperimentare e non avesse tempo per dedicarsi solamente alla vita nei boschi. Quello che gli è rimasto e che ci ha saputo trasmettere è l’idea che si debba essere determinati a raggiungere i propri sogni, che sia possibile uscire dal circolo vizioso del lavoro finalizzato al consumo e quanto debba essere importante vivere con semplicità:
Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può fare a meno.

6 Risposte to “Walden ovvero Vita nei Boschi – Henry David Thoreau”


  1. […] il caso degli ultimi tre libri letti:  Walden di Henry Thoreau, Fanculopensiero di Maksim Cristan e Divieni cio che sei di Friedrich Nietzche. Gli […]


  2. […] wild” di Sean Penn, uno splendido film che narra la storia (vera) di un moderno e sfortunato Thoreau che decide di abbandonare famiglia e società civile per viaggiare per l’america e […]

  3. valeria Says:

    ..io ho scoperto il libro …attra verso un altro libro..vagabonding..ed ora mi chiedo..come faccio a vivere in una città..sempre rinchiusa tra quattro mura….ma si troverà il coraggio di partire..o trovare se stessi????


  4. […] e per la sua esperienza di vita nei boschi lontano dalla civiltà, raccontata nello splendido libro “Walden” è in realtà una figura complessa e fondamentale della letteratura, della critica sociale e della […]


  5. […] e per la sua esperienza di vita nei boschi lontano dalla civiltà, raccontata nello splendido libro “Walden” è in realtà una figura complessa e fondamentale della letteratura, della critica sociale e della […]

  6. Cristina Says:

    Grazie per aver riportato il contenuto saliente della “Vita nei boschi”, sarà il prossimo libro che leggerò. Sto leggendo Disobbedienza civile per ora …Mi sembra una luce per la coscienza di tutti. Senza Stato si può vivere solo se obbediamo a noi stessi. Purtroppo chi non ha un “io” ha per forza di cose bisogno di uno Stato.


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