Abusi di potere, pregiudizi, prevenzione, sicurezza e multe per far cassa. Come rovinare una piacevole giornata in montagna con gli amici

dicembre 31, 2007

Ieri mi sono recato in montagna, a Madesimo, con alcuni amici per fare insieme una bella snowboardata.
Giornata splendida, mite e soleggiata, nonostante la scarsità della neve e l’ovvio affollamento dovuto alle vacanze natalizie.

Nel pomeriggio uno di noi propone di fermarsi alla baita per comprare una bottiglia di acqua. Percorriamo la pista fino alla stazione intermedia della seggiovia e mentre il nostro amico entra nel bar noi ci sediamo in terra ad una decina di metri dall’ingresso, a pochi metri dalle sdraio e circondati da decine di sci e tavole parcheggiate. Io ne approfitto per rollare una sigaretta.

Ad un tratto alle nostre spalle arriva un tizio in tuta da sci che con tono scortese ci chiede se ritenevamo fosse il caso di stare seduti in mezzo alla pista. (solo poco dopo ci rendiamo conto che fosse un poliziotto del distaccamento sciatori poichè la sua tuta da sci recava solamente sulla schiena la scritta Polizia..) Allibiti lo guardiamo, ci guardiamo intorno e alzandoci gli facciamo presente che non ci sembrava affatto di essere in mezzo alla pista, essendo seduti a pochi metri dal bar e circondati da sci e tavole parcheggiate.

Non faccio in tempo ad alzarmi che il tizio si butta letteralmente in ginocchio e con fare sospetto ed esagitato comincia a frugare fra i miei piedi nella neve urlando: “cos’è quello, cos’è quello!!”. Si rialza dopo qualche secondo con in mano un pezzettino marrone.Lo tocca, lo squadra, lo annusa e senza darci nemmeno il tempo di capire cosa fosse (poteva essere un pezzetto di corteccia – la pista era circondata da decine di alberi – piutttosto che di terriccio, comincia ad accusarmi che fosse fumo, hashish, droga! e lo getta via.

Se già io e il mio amico eravamo allibiti per la questione dello “stare seduti in mezzo alla pista” siamo assolutamente rimasti inebetiti dall’accusa della droga. Superato lo stupore gli diciamo che non è detto che fosse fumo (peccato che però lui se ne fosse gia sbarazzato e non potessimo verificare ulteriormente) e che qualunque cosa fosse non era nostra. Il poliziotto risponde che non sta affermando che la droga fosse mia ma che casualmente era ai miei piedi mentre stavo rollando una sigaretta. Io ribatto che è saltato a conclusioni affrettate dettate da suoi pregiudizi: snowboarder + capelli rasta + atto di rollare = cannaiolo!! (riconosco che il sospetto può essere più che plausibile ma non è in assoluto il mio caso..)

Non vuole sentire ragioni e mi chiede i documenti. Gli domando il perchè e mi risponde con fare indulgente che chiuderà un occhio riguardo alla droga (e infatti l’ha già eliminata) ma che mi fa un verbale per aver stazionato in mezzo alla pista.
Io sempre più esterrefatto quasi non riesco più a formulare frasi di senso compiuto tanto mi sembra irreale la situazione, un po rido, un po ironizzo, un po cerco di essere accondiscendente consegnandogli i documenti, ma soprattutto lo contesto per il fatto del fumo. Mi sembra davvero impossibile che io davvero mi sia potuto sedere sull’unico pezzetto di hashish smarrito su migliaia di metri quadrati di piste da sci!! E mi sembra davvero sospetto che il poliziotto, avvicinatosi a noi solamente con l’intento di farci togliere “dal mezzo della pista” abbia poi individuato con cosi tanta immediatezza e decisione un pezzo di fumo fra i miei piedi, l’abbia raccolto e poi gettato subito.

Non posso fare a meno di pensare che egli mi abbia individuato apposta in mezzo alla folla come elemento al quale al 99% avrebbe trovato un pretesto per rifilare una bella multa. E’ ormai assodato che la cosiddetta attività di prevenzione e controllo messa in atto dalle autorità è principalmente finalizzata “a fare cassa” più che a risolvere davvero i problemi (vedi autovelox, ecopass e compagnia bella).

Ed è anche scontato che si vada a colpire la fascia intermedia di popolazione che è solitamente la più mansueta ed impotente:

se insinuo ad un manager che con il suo cayenne sfreccia a 120km/h in città alle quattro di notte di aver fatto uso di cocaina e poi lo multo per una banalità come minimo rischio di incorrere in cause e ricorsi.

Se al contrario fermo un effettivo malvivente beccato a spacciare o forzare appartamenti o auto (rom, marocchino o italiano non importa) rischio per la mia incolumità perchè potrebbe reagire, di sicuro non otterrò soldi dalle sanzioni e anche se finisse in galera non ci guadagnerò nulla.

Quindi è più facile rifarsi sul povero sfigato che, intimidito da una denuncia o da multe salate, si crede fortunato nel vedersi contestata “solo” una banale contestazione che provvederà subito a pagare per evitare di spendere altro tempo e soldi in ricorsi ecc ecc.
Convinto di avere ragione (non ero in mezzo alla pista) e sicuro di essere pulito (non è detto che fosse fumo, non era mio, e non faccio uso di nessun tipo di droga), gli contesto di aver gettato via il fumo per far finta di essere il poliziotto buono e farmi solo il verbale di stazionamento pericoloso. Gli suggerisco di recuperare il fumo, e portare esso e me giù in paese per controlli e accertamenti; tutto quello che avrebbe ritenuto necessario: perquisizioni, esami del sangue, urine, capello, fedina penale, impronte digitali o qualunque altro esame da CSI ritenesse utile per incastrarmi. Lui non vuole sentire ragioni e mi dice che mi conviene di più pagare il verbale (da 50€!!) per essermi seduto in mezzo alla pista piuttosto che rischiare una denuncia per possesso di hashish (che poi se vogliamo fare i pignoli – non mi drogo ma non vivo su marte – da quello che ho potuto vedere era un pezzettino marrone spesso un millimetro e grosso quanto l’unghia del mignolo quindi probabilmente molto meno anche di qualunque dose per uso personale…).

Ormai è stabilito, mi porta al gabbiotto della polizia di fianco alla seggiovia e mi fa il verbale. Mi chiede se ho qualcosa da dichiarare e gli rispondo che contesto tutto quello che mi viene addebitato e che mi rifiuto di firmare. Lui scrive che non firmo e non ho nulla da dichiarare. Faccio presente che non è vero che non ho nulla da dichiarare anzi… dichiaro che contesto tutto e pretendo che ciò venga scritto. Mi risponde che se non firmo il verbale non posso dichiarare nulla! Gli dico che sarei disposto a firmarlo se ricompilato in modo corretto ma mi risponde mentre se ne va che ha altro da fare.

A questo punto posso solamente, leggo dal verbale, presentare scritti difensivi al sindaco! Si grazie! in un paesino di montagna dove son tutti parenti e/o conoscenti secondo voi a chi darebbero ragione?!? Oppure aspettare che il verbale diventi ordinanza, con tutte le spese e more aggiuntive e fare ricorso al giudice di pace (di Sondrio!).

Rileggendo bene il verbale vedo che ha scritto che sostavo a ben 15 metri dal bordo pista su una pista rossa in un momento di elevato affollamento creando pericolo per me e per gli altri. Tutte assurdità, erano le 15:30 quindi non c’era più affollamento, mi trovavo a forse 5 metri da una baita in un punto pianeggiante largo almeno 300 metri alla confluenza di quattro piste (3 blu e solamente una, rossa) con accesso alla seggiovia. Quindi un’esagerazione dietro l’altra per rendere giustificabile la contravvenzione!!
A questo punto ritenendomi molto offeso dal comportamento discriminatorio dell’agente, constatando l’assurdità e la falsità delle sue affermazioni (faccio snowboard da 12 anni e so bene come comportarsi sulle piste e dove ci si puo fermare o no..) voglio correre il rischio di fare il ricorso, prima al sindaco e poi al giudice di pace. So bene che andrò, tra raccomandate e viaggi inutili da milano a madesimo e a sondrio a spendere piu soldi e tempo, ma a me ste cose non vanno proprio giu! e se non ci si oppone mai penso che mai potranno cambiare!!

Trovo plausibile e legittimo che il poliziotto sia stato insospettito da uno snowboarder con i dreadlocks intento nell’atto di rollare qualcosa e ritengo che abbia svolto il suo dovere ad avvicinarsi e compiere accertamenti sul “cosa” mi stessi rollando.
Se vedo qualcuno scavalcare una finestra o forzare un auto è normale ipotizzare che stia commettendo un reato ma devo anche tener presente che potrebbe semplicemente aver perso le chiavi di casa o lasciato le chiavi nel cruscotto! Quindi giusto avvicinarsi e controllare in ogni caso, sbagliato propendere automaticamente per la seconda ipotesi se la persona sospettata è in giacca e cravatta o per la prima se è trasandata e/o straniera!

Mi infastidiscono questo tipo di pregiudizi che ha portato il poliziotto a dare per scontato che di sicuro qualcosa che non andava nel mio caso ci doveva essere! E che tra due reati/violazioni (stazionamento pericoloso e uso/possesso di droga) abbia scelto quello più “remunerativo”. Alla faccia della sicurezza e prevenzione; penso sia più rischioso mettersi a snowboardare completamente fumato che sare seduto a bordo pista in luogo pianeggiante e visibile… Tra l’altro se fosse stato vero che quella era una posizione altamente pericolosa ci saremmo spostati immediatamente e non saremmo stati per 15 minuti a discutere se fosse fumo o no e se lì fosse bordo pista o meno!!

Vedremo proprio come andrà a finire..

5 Risposte to “Abusi di potere, pregiudizi, prevenzione, sicurezza e multe per far cassa. Come rovinare una piacevole giornata in montagna con gli amici”

  1. Lorenzo Says:

    renzoferreira@gmail.com

    Viviamo in un paese in via di arretratezza culturale.

    I mille tarli mentali, dovuti a rurali ed inutili pregiudizi nazional- popolari si uniscono alle ingerenze ecclesiali influenzando e condizionando anche i rapporti tra le persone

    Il pregiudizio e la discriminazione fanno parte costante della nostra cultura.

    Vi porto il mio esempio, quello che vivo in termini di possibilità negate da vario tempo e che mi ha aperto molto gli occhi su quale sia il grado di considerazione verso le persone ed il loro effettivo valore.

    Può essere visto come una cosa non grave e di scarsa importanza ma deve a mio avviso indurre in profonde riflessioni, se non si vuole come al solito vedere le cose nella loro superficialità e banalizzazione.

    Non la sostanza ma è la presenza che incide in modo significativo su buona parte del giudizio finale.

    Ho i capelli lunghi, alle spalle, molto curati e che raccolgo sempre in una piccola coda, fanno parte di me, del mio modo di essere, rinunciarvi vorrebbe dire togliere qualcosa che sento mio che caratterizza la mia persona.

    Come i baffi per Larussa o il ciuffo per Montezemolo

    Quando mi presento per un colloquio di lavoro il mio interlocutore spesso non mi ascolta nemmeno, e mi rendo conto che le possibilità sono decisamente ridotte per questa mia caratteristica che viene sempre sottolineata.

    Tutto questo accade anche se le rare volte che è mi stata data la possibilità nel mio ambito commerciale ho sempre dimostrato ottimi volumi di vendita, di saper relazionarmi in modo corretto ed ONESTO con le persone ed ho avuto, anche se dopo una iniziale diffidenza, ottimi riscontri dalla clientela .

    Il paradosso è che questa nazione si ispira fortemente ad una morale religiosa dove si adora il Cristo nudo in croce con lunghe chiome sciolte,ma troppo spesso, gli individui vengono catalogati per il loro look senza conoscerli, senza sapere quanto possono dare e valere.

    Che tu sia obeso, brutto, con difetti fisici, disabile, la bella presenza o meno diviene un vero e proprio coefficiente di discriminazione.

    Gli annunci di lavoro con la dicitura “bella presenza” andrebbero banditi.

    Chi stabilisce cos’è il bello?

    Ricordo di un incontro lavorativo avuto alcuni anni fa per una disgraziatamente famosa multinazionale Italiana del latte, e rammento la loro maniacale fermezza contro qualsiasi tipo di orecchino, capello lungo o tatuaggio, bene, se avessero guardato meno alla perfezione stilistica dei loro manager e dipendenti ma più alla sostanza delle cose, forse non avrebbero combinato il casino di cui tutti sappiamo.

    Le volte che mi sono confrontato in ambiti lavorativi con realtà di Spagna, Svezia,Norvegia,Olanda per citarne alcune, mi sono reso conto di quanto il mio aspetto sia passato in secondo piano a discapito delle mie capacità.

    In una società che vuol dare pari opportunità o che ambisce a questo, limiti tanto inutili non devono esistere.

    In un epoca dove si rivendicano sacrosanti diritti civili per i Trans, Lesbiche o Gay il pregiudizio estetico deve finire, basta, siamo nel 2007.

    I furbi, i disonesti non si vedono da come si vestono o pettinano anzi, spesso chi truffa ed inganna lo fa con i vestiti firmati ed il gel, la cultura deve cambiare.

    Quando ho cercato spiegazioni su questa vera e propria “discriminazione” mi è stato detto da vari responsabili e manager del personale che il capello lungo in un uomo turba in qualche modo l’animo delle persone ed è fuori regola.

    Non è possibile che l’animo delle persone venga turbato da un capello lungo, le cose di cui scandalizzarsi sono ben altre, la povertà ai margini delle nostre strade, gli omicidi sul lavoro, i Crac finanziari che mettono in ginocchio famiglie intere.

    Ed è ora di finirla nascondendo tutto dietro alla falsa catalogazione di demagogico, se demagogia vuol dire uguaglianza che ben venga, piuttosto dello schifo e dell’inutile viscidume perbenista, della disonestà, della maleducazione, della mancanza di etica di moltissimi settori dell’economia meglio la demagogia, lasciatemi almeno quella.

    Renzo Loreto F. Conegliano. Tv.

  2. equilibrismi Says:

    Concordo.
    Il problema è che spesso, vedi multinazionale del latte, e società di marketing selvaggio (e disonesto), non cercano affatto la competenza e l’onestà. anzi più si è squali tanto meglio. e per sparire in fretta meglio essere il più anonimi possibili, quindi sbarbato, capello corto e giacca. una persona perbene, qualunque e irriconoscibile. Io ovunque vado si ricordano tutti immediatamente (..anacoluto voluto..).
    Ho 30 anni e ho i capelli lunghi da quando ne ho 15. e da 4 anni ho pure i dreadlocks quindi figurarsi i pregiudizi. sempre sempre e sempre fermato per controlli. e dire che non fumo.
    e infatti ho sempre ironizzato: appena me li taglio mi metto in giacca e cravatta e divento spacciatore internazionale

  3. gp Says:

    ciao sai mi e capitata la medesima cosa con un agente della polizia municipale all abetone piu precisamente in val di luce ti racconto in breve la mia storia : scendevo giu per la l ultimo tratto di pista e girandomi mi accorgo che i 2 ragazzi che erano con me erano rimasti parecchio indietro e decido di arrivare in fondo alla pista dove ci sono gli impianti di risalita e aspettarli ,mi affianco alla lunga coda di gente ferma che aspettava di risalire(era una bella giornata e c era tanta gente) mi siedo per svariati secondi e nel frattempo mi spunta a tutta velocita uno sciatore che mi si ferma proprio davanti io noto subito che si trattava di un agente (hanno tutti una orrenda tuta blu scura) e mi intima di alzarmi senza darmi alcun motivo , io garbatamente risp “si ,un momento mi alzo subito ” dato che mi stavo sganciando lo scarpone e che ci vuole almeno un piede libero per alzarsi e un pochino di tempo per sganciarselo e mettersi in piedi ..li iniziano i problemi il tipo cambia tono di voce e diventa molto piu aggressivo( mi madre dice che l ha presa come una risp negativa) senza accennare al motivo per cui mi sarei dovuto alzarmi mi guarda e mi chiede l eta io gli risp 19 e lui “non ci credo tu non hai 19 anni” gli risp si che ho 19 anni poi assinua che ” quelli come te li vedo tutti i giorni “(faccio snowboard da quando avevo 10 anni) personalmente mi sento moralmente offeso ma cerco di mantenere la calma e si battibecca cosi per alcuni min su il fatto che non avessi 19 anni e su il tipo di gente come me ovvero gli snowbordisti (chissa che intendeva dire ?)…. poi mi chiede un documento e gli do la mia patente di guida (quindi ho piu di 18 anni) la guarda e mi dice “ora ti faccio vede io vieni con me” mi porta verso un prefabbricato e mi intima di entrare io mi rifiuto dicendo che non avevo fatto nulla e che si sbrigasse dato che le altre 2 persone che erano con me mi stavano aspettando io pensai che volesse fare un controllo se il documento fosse vero … mi fa aspettare 10 min circa poi esce mi rida la patente e mi dice “le arrivera la multa a casa ” non mi fa neanche dire nulla che si gira e se na va immediatamente,dentro di me pensavo che mi volesse spaventare e lasciai perdere anche perche non aveva accennato nulla precedentemente ad una mula subito dopo parlo con i 2 rag che mi stavano aspettando e mi dicono che si trovavano dietro di me e che hanno visto la mia posizione iniziale confermando che NON mi trovavo affatto nel centro della pista anzi non ero neanche nella pista vera e propria e in piu intorno a me c erano forse un centinaio di persone di cui molte di loro ferme … il bello che i 2 carabinieri che 10 giorni dopo mi hanno portato il verbale dichiararono di non aver mai visto una cosa del genere nel verbale non c era alcuna mia dichiarazione visto che non mi e stata chiesta e mancava la firma visto che e stato compilato in mia assenza ma voglio ribadire che il vigile non haveva acennato a nessuna multa e volete sapere qule sarebbe l accusa “omettevo di tenere un comportamento improntato alla diligenza e prudenza tale da evitare pericolo…”io che non ho mai avuto uno scontro ho incidente con altre persone e chi va spesso a sciare sa che oggi giorni e piuttosto facile … questo successe 2 anni fa io feci una lettera al sindaco come da procedura chiedendo l archiviazione e dichiarando di avere 2 testimoni poco giorni fa mi e arrivato il secondo verbale con aumento della penale in pratica ho perso ricorso perche l uff gode di fiducia privileggiata sono molto tentato di andare avanti con il giudice di pace visto la mia convizione e certezza(dato i 2 testimoni) che non ero in una posizione pericolosa vista la mia lunga esperienza(scio da 12 anni) ….. anche secondo me tutto questo serve per far arricchire le casse del comune e dei gestori degli impianti visto che l altr anno e stato un inverno con poca neve forse hanno cercato qualcosa con cui recuperare dei soldi mi diaspiace dirlo ma l italia e veramente un paese di merda e lo restera finche ci sara gente cosi.

  4. equilibrismi Says:

    ciao, anche la tua è una storia pazzesca.. sinceramente non ho capito cosa significhi il discorso dell’età! quanti pensava ne avessi di anni? di più o di meno? e che cosa c’entra? a meno che tu, a 19 anni non ne dimostri 13 e quindi fossi in obbligo di portare il casco, non vedo cosa potesse importare. Il problema della fiducia privilegiata di cui godono i pubblici ufficiali me lo sono posto pure io ma ho comunque ricorso al sindaco del paese.
    da quasi 5 mesi attendo una risposta dal sindaco per sapere se stare tranquillo o continuare “la mia lotta” ricorrendo al giudice di pace.
    però temo che se il tutto a te è accaduto 2 anni fa non ti resta altro da fare che pagare, anche se il fatto che tu non abbia firmato nulla, e nulla ti abbiano consegnato al momento potrebbe forse invalidare il verbale. in bocca al lupo

  5. mirko Says:

    Posso solo affermare in base a quello da te descritto che tu hai diritto a contestare il verbale estorto con la minaccia (passibile di querela di parte)di accuse di possesso i droga.
    se bel verbale non vengono scritte le tue condirezioni il verbale si potrebbe annulare;
    se imponi vengano scritte le tue considerazionim è melglio che lo firmi e poi fai ricorso;
    è denunciabile il pubblico ufficiale che attinge una fonte di prova (fumo) e poi la disperde;
    tu avevi testimoni e quondi potevi agire.
    Mom bisogna rimanere stupefatti e lasciare stare,,,
    ciao


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